Yo también suscribo lo expresado por el Sr. Marqués.
Continuando con el acto I
Escenas cuarta y quinta
Interludio. Giovanna retorna alterada de los aposentos de la reina. Llega el Rey y La Seymour le declara que no quiere proseguir con su relación, pero Enrico replica que muy pronto vivirán su amor a la luz del sol y ala vista de todos: acusará a Anna de haberse esposado con él, sólo por ambición, de haber tenido un amante antes de la boda y de continuar traicionándole, a causa de lo cual, será castigada.
http://open.spotify.com/track/0lcvONtaXde0HnuV4T3lj3
http://open.spotify.com/track/6CHKfweDCigird7h6diMGm
http://open.spotify.com/track/1V74wgadRiQv40Y8Prc3uu
http://open.spotify.com/track/4sLCFvfddWhYz7PQGxLQdO
http://open.spotify.com/track/35hiqElx0kMwcABwBtIXBa
El dúo entre Enrico y Seymour es una pieza abiertamente Rossiniana con las cuatro secciones convencionales (primo tempo o di atacco, cantabile, tempo di mezzo y cabaletta). El contraste entre Giovanna, atormentada por los remordimientos y el Rey (fascinante combinación de enamorado y de tirano que no tolera oposiciones, se mantiene en la sección introductoria y en el Larghetto, en el que las respectivas líneas melódicas conservan una sorprendente independencia, incluso en el momento en el que se sobreponen.
GIOVANNA
Oh! qual parlar fu il suo!
Come il cuor mi colpi! Tradita forse,
scoperta io mi sarei? Sul mio sembiante
avria letto il misfatto? Ah, no: mi strinse
teneramente al petto;
riposa ignara che il serpente ha stretto.
Potessi almen ritrarre
da questo abisso il piede; e far che il tempo
corso non fosse. Ah! la mia sorte è fissa,
fissa nel cielo come il dì supremo.
(è battuto ad una porta segreta)
GIOVANNA
Ecco... ecco il re...
(va ad aprire)
ENRICO
Tremate voi?...
GIOVANNA
Sì, tremo.
ENRICO
Che fa colei?
GIOVANNA
Riposa...
ENRICO
Non io.
GIOVANNA
Riposo io forse? Ultimo sia
questo colloquio nostro... ultimo, o sire:
ve ne scongiuro...
ENRICO
E tal sarà. Vederci
alla faccia del sole ormai dobbiamo
la terra e il cielo han da saper ch'io v'amo.
GIOVANNA
Giammai, giammai... Sotterra
vorrei celar la mia vergogna.
ENRICO
È gloria
l'amor d'Enrico... Ed era tal per Anna
agli occhi pur dell'Inghilterra intera.
GIOVANNA
Dopo l'imene ei l'era...
dopo l'imene solo.
ENRICO
E in questa guisa
m'ama Seymour?
GIOVANNA
E il re così pur m'ama?
ENRICO
Ingrata, e che bramate?
GIOVANNA
Amore, e fama.
CANTABILE:
ENRICO
Fama! Sì: l'avrete, e tale
che nel mondo egual non fia;
tutta in voi la luce mia,
solo in voi si spanderà.
Non avrà Seymour rivale,
come il sol rival non ha.
GIOVANNA
La mia fama è a piè dell'ara:
onta altrove è a me serbata:
e quell'ara è a me vietata,
lo sa il cielo, il re lo sa.
Ah! s'è ver che al re son cara
l'onor mio pur caro avrà.
ENRICO
(risentito)
Sì... v'intendo.
GIOVANNA
Oh cielo! E tanto
è in voi sdegno?
ENRICO
È sdegno e duolo.
GIOVANNA
Sire!...
ENRICO
Amate il re soltanto?
GIOVANNA
Io?...
ENRICO
Vi preme il trono solo?
[Insieme]
GIOVANNA
Ah! non io, non io v'offria
questo core a torto offeso...
Il mio re me lo rapia,
dal mio re mi venga reso.
Più infelice di Bolena.
Più da piangere sarò.
Di un ripudio avrò la pena,
né un marito offeso avrò.
(s'allontana piangendo)
ENRICO
Anna pure amor m'offria,
vagheggiando il soglio inglese,
ella pure il serto ambia
dell'altera aragonese...
L'ebbe alfin, ma l'ebbe appena,
che sul crin le vacillò;
per suo danno per sua pena,
d'altra donna il cor tentò.
ENRICO
Tu mi lasci?
GIOVANNA
Il deggio.
ENRICO
Arresta.
GIOVANNA
Io no 'l posso.
ENRICO
Arresta: il voglio.
Già l'altar per te si appresta:
avrai sposo e scettro e soglio.
GIOVANNA
Cielo? ed Anna?
ENRICO
Io l'odio...
GIOVANNA
Ah! Sire...
ENRICO
Giunto è il giorno di punire.
GIOVANNA
Ah! qual colpa?
ENRICO
La più nera.
Diemmi un cor che suo non era...
m'ingannò pria d'esser moglie;
moglie ancora m'ingannò.
GIOVANNA
E i suoi nodi?
ENRICO
Il re li scioglie.
GIOVANNA
Con qual mezzo?
ENRICO
Io sol lo so.
CABALETTA:
[Insieme]
ENRICO
Rassicura il cor dubbioso,
nel tuo re la mente acquieta...
ch'ei ti vegga ormai più lieta
dell'amor che sua ti fa.
La tua pace, il tuo riposo
pieno io voglio, e tal sarà.
GIOVANNA
Ah! qual sia cercar non oso...
No 'l consente il core oppresso
ma sperar mi sia concesso
che non fia di crudeltà.
Non mi costi un regio sposo
più rimorsi, per pietà?
Escenas VI y VII
Jardines del Castillo de Windsor. Lord Rochefort, hermano de Anna, se soprende al ver a Lord Percy, que ha vuelto del exilio reclamado por el Rey.
http://open.spotify.com/track/6gtf9YCny4lb5qO8npGZn5
Percy interpreta un aria en la que lamenta sus tormentos desde que perdió a su amada Anna Bolena
Donizetti trata a Rubini como corresponde y con total imparcialidad respecto a la Pasta, aria de salida y gran escena en el segundo acto.
http://open.spotify.com/track/5VtBPO4Bo0IBuuQu3xnZUx
ARIA
PERCY
Da quel di che, lei perduta,
disperato in bando andai,
da quel di che il mar passai
la mia morte cominciò.
Ogni luce a me fu muta,
dai viventi io mi divisi:
ogni terra ov'io m'assisi
la mia tomba mi sembro.
ROCHEFORT
E venisti a far peggiore il tuo stato
a lei vicino?
PERCY
Senza mente,
senza core,
cieco io seguo il mio destino.
Ma... Pur talvolta
in duol si fiero,
mi sorride nel pensiero
la certezza che fortuna
i miei mali vendicò.
Desde aquel día, en que la perdí,
y desesperado errante anduve;
desde aquel día que el mar crucé,
mi muerte comenzó.
Toda luz para mí se apagó,
y de los hombres me alejé:
cada país que visité
mi propia tumba me pareció.
ROCHEFORT
¿Y has venido cerca de ella
para empeorar tu estado?
PERCY
Sin pensar siquiera,
descorazonado,
ciego, sigo mi destino.
Pero, igualmente,
en medio de tan grande dolor,
aparece en mi mente
la certeza de que la fortuna
mis males vengó.
En la cabaletta subsiguiente evoca los días de felicidad de su primer e inolvidable amor, Anna.
Una escena prototípica de tenor romántico de expresión idealizada, pura y nobilísima, es decir, lo que encarnaba Rubini.
El tenor debe mostrar ductilidad, impecable sentido de la línea, agilidad y solvencia en los ascensos al agudo.
http://open.spotify.com/track/04poFEeKI4X00EbNcmBsaF
CABALETTA
PERCY
Ah! così nei dì ridenti
del primier felice amore
palpitar sentiva il core
nel doverla riveder.
Di quei dolci e bei momenti,
ciel pietoso,
un sol mi rendi,
poi la vita mi riprendi,
perch'io mora di piacer
Ah! Así de sonrientes eran los días
del primer feliz amor,
palpitar sentía mi corazón
cuando la volvía a ver.
De aquellos dulces y bellos instantes,
¡oh, cielo piadoso!
devuélveme uno sólo,
y después dispón de mi vida
porque habré muerto de placer,
Aquí Francisco Araiza:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=oC1QbJNDWTg[/youtube]
y aquí Gianni Raimondi, radiante y juvenil:
http://open.spotify.com/track/6SYG5609SoHJiRsjvfEItz
http://open.spotify.com/track/0GPb43kXULuayWUeGJK7Um
Escena VIII
Llega el Rey y Percy se le acerca para besarle la mano en señal de gratitud. Enrico le recuerda, sin embargo, que le ha concedido la gracia de volver, sólamente por intercesión de la Reina. Rochefort pone en guaria a su amigo, temiendo una trampa: En efecto, Enrico ordena que Percy permanezca en la corte, vigilado en secreto por el oficial Hervey.
http://open.spotify.com/track/4PjNdRMs4ki4NBuwH8tsGI
http://open.spotify.com/track/2GwUxTuY7t5WBpD1bg3Lum
http://open.spotify.com/track/60IzZ0YRDt12kCs3DBtfpV
http://open.spotify.com/track/1digJfnoD0Q55dJiGkyxJU