Vamos con el resto del primer acto. En primer lugar, como siempre, el libreto:
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(Parte remota nel castello di Binasco: da un lato è la
statua di Facino Cane. Un drappello d'Armigeri esce
dal corridoio e s'inoltra guardingo)
CORO.
Lo vedeste?
Sì: fremente
Ei ci parve, e insiem confuso.
Nulla ei disse?
No: tacente
Ei si tenne, e in sé rinchiuso.
Or dov'è?
Qua e là s'aggira,
Qual chi scopo alcun non ha.
Finge invan: l'amore o l'ira
A tradirsi il porterà.
TUTTI
Arte egual si ponga in opra;
Nulla sfugga agli occhi nostri,
Ma spiarlo alcun non mostri,
Né seguirlo ovunque va.
Vel non fra, per quanto il copra,
Che da noi non sia squarciato,
S'ei si stima inosservato,
S'ei si crede in sicurtà.
(Si allontanano).
(Beatrice sola, indi Orombello)
BEATRICE
Il mio dolore, e l'ira... inutil ira...
S'asconda a tutti. - Oh! potess'io celarla
A te, Facino!... a te obliato, o prode,
Appena estinto, a te, che forse or miri
Siccome tua vendetta ogni mio scorno.
(Si prostra sul monumento).
Deh! se mi amasti un giorno,
Non m'accusar - Sola, deserta, inerme
Io mi lasciai sedurre... e caro assai
Della mia debolezza io pago il fio.
(Esce Orombello).
Mi abbandona ciascun.
OROMBELLO
Ciascun non io.
BEATRICE
Chi vedo? tu Orombello!
Tu qui furtivo?
OROMBELLO
Della tua sventura
Favellan tutti - Opro sol io - Le lunghe
Dubbiezze tue vincer tu devi alfine,
Usar del tuo poter.
Io tutto ho corse
Le terre a te soggette,
e mille in tutte
Fedeli braccia a tua difesa armai.
Vieni - Si spieghi ormai
Di Facino il vessillo e di tue genti
Vendica i dritti offesi e i propri insulti.
BEATRICE
Son essi al colmo, e non saranno inulti
OROMBELLO
Oh! gioia! Appena annotti,
Fuggirem queste mura e di Tortona
Ci accorrano i ripari... Ivi raggiunta
Dai più prodi sarai... Solo prometti,
Che non porrai più inciampo al mio disegno,
Che meco in salvo ti vedrà l'aurora.
BEATRICE
Oh! che mai mi consigli?
OROMBELLO
E indugi ancora?
BEATRICE
A ciascun fidar vorrei,
Fuor che a te la mia difesa.
OROMBELLO
Che dì tu?
BEATRICE
Sospetto sei...
La mia fama io voglio illesa.
OROMBELLO
La tua fama!
BEATRICE
Sì la fede
Che in te pongo... amor si crede;
La pietà che tu nudrisci...
Tua pietà... creduta è amor.
OROMBELLO
Io.. lo So.
BEATRICE
Né inorridisci?
OROMBELLO
Ah! non legger nel mio cor.
BEATRICE
Qual favella!
OROMBELLO
Ah! tu v'hai letto.
BEATRICE
Io! t'acqueta... intesi... intesi...
OROMBELLO
Sì: d'immenso, estremo affetto
Da' primi anni in te m'accesi...
Coll'età si fè maggior...
Si nutrì del tuo dolore...
Mi sforzai celarlo invano...
O perdono o morte avrò.
BEATRICE
Taci... parti...
audace! insano!
Oh! in qual cor più fiderò?
OROMBELLO
(prostrandosi)
Deh! perdona.
BEATRICE
Sorgi.
(Filippo, Rizzardo, Agnese con seguito,
Anichino, indi Cavalieri, Dame e soldati)
AGNESE
(a Filippo)
Vedi?
FILIPPO
Traditori!
BEATRICE, OROMBELLO
Oh! ciel!
FILIPPO
V'ho colti.
Guardie!
BEATRICE
Arresta.
FILIPPO
Ed osi… e credi
Poter sì che ancor t'ascolti?
La tua colpa...
BEATRICE
Non seguire.
Ella esiste in tuo desire.
Ti conosco.
FILIPPO
E a mia vergogna
Conosciuta or sei tu qui.
OROMBELLO
(fra sé)
L'ho perduta!
BEATRICE
O vil rampogna!
FILIPPO
Puoi scolparti?
CORO
(fra sé)
Oh! infausto dì!
BEATRICE
Al tuo core, al reo tuo core
Lascio, indegno, il discolparmi;
Cerchi invano, o traditore,
D'avvilirmi, d'infamarmi.
Ah! tal onta io meritai
Quando a me quest'empio alzai.
Dell'amor che mi ha perduta
Sol tal frutto a me restò.
FILIPPO
A ben tristo e amaro prezzo
Di tal donna ebb'io l'amore:
Se il disprezzo è in me maggiore
O lo sdegno io dir non so.
OROMBELLO
(fra sé)
Sconsigliato! in qual la trassi
Di miseria abisso orrendo!
Giusto ciel, neppur morendo
L'error mio scontar potrò.
AGNESE
(fra sé)
Godi, esulta, o cor sprezzato,
Del dolor di questo ingrato:
Vide il tuo, lo vide estremo,
Né pietà per te provò.
ANICHINO
(fra sé)
Ciel, tu sai com'io volea
Prevenir sì ria sventura!
Ah! fu vana ogni mia cura...
Il destino l'affrettò.
CORO
(fra sé)
Tutto, ah! tutto a farla rea
Qui congiura a un tempo istesso:
Giusto ciel, d'innanzi ad esso
Come mai scolpar si può?
FILIPPO
Al castigo a lor dovuto
Ambo in ferri custodite.
BEATRICE
E tu l'osi?
FILIPPO
Ho risoluto.
BEATRICE
L'empio l'osa!!
OROMBELLO
Duca, udite...
Innocente è la duchessa...
Insultata a torto è d'essa...
Calunniata...
FILIPPO
Te, non lei,
Traditor, difender dèi.
Va...
BEATRICE
Filippo! è troppo eccesso...
Pensa ancor: ti puoi pentir.
FILIPPO
(alle guardie)
Ubbidite!
CORO
Ah! certo è desso,
Certo appien del suo fallir...
BEATRICE
Né fra voi, fra voi si trova
Chi si levi in mia difesa?
Uom non avvi che si muova
A favor di donna offesa?
Ah! se onor più non ragiona,
Se la terra m'abbandona,
A te, vindice supremo,
Io mi volgo e fido in te.
OROMBELLO
Deh! un momento un sol momento
Un acciaro a me porgete,
Se è colpevole, s'io mento,
Alme perfide, vedrete.
Oh! furor! inerme io fremo...
Ah! più fè, più onor non v'è.
FILIPPO
Ite, iniqui! all'impossente
Ira vostra io v'abbandono.
Ogni core è qui fremente,
Sa ciascun che offeso io sono:
Pena estrema a fallo estremo
Terra e ciel domanda a me.
AGNESE
(fra sé)
Questo, ingrato, il primo è questo
Colpo in te di mia vendetta:
Altro in breve, e più funesto
Più terribile ne aspetta.
Ambo miseri saremo;
Sì... ma tu... più assai di me.
ANICHINO, CORO
Ah! quel nobile suo sdegno,
Quel rossor di cui s'accende,
D'innocenza è certo pegno,
D'ogni accusa la difende...
A te, giudice supremo,
Noto è solo il reo qual è.
(Beatrice e Orombello sono circondati dalle guardie)
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Un coro de guerreros (tenores y bajos) inicia la escena en Si bemol mayor y.... si, en 4/4
. Cumple una funcion dramatica similar a la del coro de guerreros en
Norma, y musicalmente es como una especie de respiro, de separacion entre las escenas preparatorias y la culminacion del primer acto. En
Beatrice los coros tienen ademas un curioso aire preverdiano.
La orquesta empieza
con grande esspresione, la cantilena de la segunda seccion del preludio. Arrodillada frente a la tumba de su primer esposo, Beatrice, con la misma melodia, canta "Deh! se mi amasti un giorno", todo el mundo la ha abandonado. Entra Orombello que impetuosamente dice seguir a su lado, y
con tutta passione confiesa a la duquesa el amor que le inflama, en la arietta "Ah! d'immenso, estremo affetto". Beatrice le ordena partir, su honor la impide atender sus tiernas demandas de afecto.
En ese momento entra Filippo, con Agnese, Rizzardo, Anichino y el coro (sopranos, tenores, bajos). "Vedi?" señala una triunfal Agnese. "Traditori", exclama el duque. Se inicia un quinteto: "Oh!, vil rampogna" donde los principales personajes nos desnudan sus sentimientos. Tras "Ah!, tal onta io meritai", empiezan los momentos mas exigidos de toda la opera para la coloratura de Beatrice. Filippo ordena la prision de Orombello y la duquesa, y los
tempi se van acelerando hasta el final del acto.
Tal vez la pagina menos inspirada de toda la obra.
Escuchemos ese final en la voz de Joan Sutherland:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Xh-TwWa8WPE[/youtube]